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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

EMPIRISMO SECONDO HUME

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Nella sua opera filosofica, David  Hume propone quello che definisce  empirismo scettico . La parte più significativa del suo pensiero dove esporrà il suo empirismo scettico è la  Teoria della conoscenza .  Hume dice che la conoscenza umana non può essere considerata valida per tutti né necessaria (valida per sempre); quindi distrugge il tentativo di  costruire una metafisica  ma allo stesso tempo mette in risalto la stessa validità della conoscenza scientifica della natura.  Per Hume  scetticismo  significa ritenere che la conoscenza umana non ha un solido/valido fondamento e, a differenza di Cartesio, per Hume è impossibile costruire un fondamento già abbattuto. I bersagli critici di Hume sono tre:  Critica la   sostanzialità dell'io  Critica la   sostanzialità del mondo  Critica il   principio di causa-effetto   Hume vuole sapere  cos'è l'io dell'uomo . Ben presto si accorge che accettando l'impostazione empiristica viene a mancare la possibilità di parlare dell&

EMPIRISMO SECONDO LOCKE

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 È il più grande esponente dell’empirismo inglese . La critica alle idee innate Locke, ispiratosi a Hobbes, non attribuisce alla ragione tutti quei caratteri attribuiteli da Cartesio: la ragione non è uguale per tutti gli uomini, non è infallibile in quanto le idee possono essere oscure, o non unibili tramite ragionamenti; inoltre la ragione, non potendo ricavare da sé i principi, deve necessariamente ricavarli dall'esperienza. L a ragione è l'unica guida efficace di cui l'uomo dispone.  Secondo Locke, però, prima di indagare per i problemi trattati, era necessario esaminare le capacità dell'uomo e vedere quali oggetti il suo intelletto è o non è capace di considerare. Questo è il tema centrale del Saggio di Locke, con il quale si ebbe un primo approccio alla filosofia critica, diretta a stabilire le possibilità umane col riconoscimento dei limiti propri anch'essi dell'uomo, in quanto propri della sua ragione che deve fare i conti con l'esperienza, che forn

DAL DUBBIO METODICO AL COGITO: CARTESIO

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Secondo Cartesio bisogna ricreare l’edificio del sapere, e per fare ciò vi sono due modi: 1)puntellare quello già esistente, sanare le crepe più grosse e rinforzare i pilastri più importanti. 2)demolirlo e poi ricostruirlo, l’edificio del sapere devo poggiare su basi solide, non si può solo rinforzarle, bisogna dare al sapere un fondamento solido quindi scientifico: matematica. La scienza deve essere alla portata di tutti senza la presunzione di essere autosufficienti: il confronto dei risultati giova alla ricerca e alla conoscenza. Cartesio cerca l’unità del sapere conferito dalla matematica: le branche del sapere non devono essere separate fra loro ma  vengono messe in relazione dall’ordine matematico, tramite rapporti quantitativi. La ricerca secondo Cartesio si fa in due modi: 1)INTUIZIONE: metodo in cui cogliamo in maniera immediata senza premesse, passaggi intermedi e conclusioni( ma viene comunque usata la ragione, la razionalità 2)DEDUZIONE: metodo sempre razionale ma che si sv

CARTESIO E LA RICERCA DEL SAPERE

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La domanda,  a cui Cartesio risponde è se  esiste una certezza indubitabile su cui fondare la conoscenza . Il filosofo si interroga sul procedimento della conoscenza, e per questo elabora alcune regole che orientano l' indagine scientifica. Le regole sono quattro, ovvero: 1) REGOLA DELL' EVIDENZA 2) REGOLA DELL' ANALISI 3) REGOLA DELLA SINTESI 4) REGOLA DELL' ENUMERAZIONE Il metodo è perciò definito come uno strumento essenziale per avanzare speditamente nell' indagine scientifica.  Cartesio decide di  dubitare di ogni cosa , la quale non offre la garanzia dell' evidenza. Mediante l' ipotesi del genio maligno il dubbio si amplia, diventando così  dubbio iperbolico , dubbio radicale ed universale. Quest' ultimo si presenta come un   dubbio metodico , in quanto viene utilizzato come mezzo, o tramite, per raggiungere la verità. Cartesio trova che il "dubitare" di ogni cosa, lo rende sicuro di una verità inconfutabile: COGITO ERGO SUM.  Il genio ma

RIVOLUZIONE SCIENTIFICA: GALILEO GALILEI

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Galileo fu un pr ofeta della  nuova fisica  e in generale del  metodo sperimentale  nelle sue applicazioni pratiche.  Mentre l'oggetto della religione sono le verità religiose e per la filosofia sono le verità ontologiche (l'essere o essenze delle cose), l' oggetto della scienza sono le verità naturali cioè le leggi o rapporti che legano i fenomeni tra di loro .  Perciò lo studio scientifico dei fenomeni naturali rimane, anziché legato all'autorità dei maestri o dei testi (compresi quelli sacri), libero come strenuamente aveva sostenuto G. Bruno e non può contraddire né la religione né la filosofia.  La  natura segue le sue leggi a prescindere se gli uomini sono in grado di scoprirle per cui sono sempre rivolte all'armonia  (perfezione e completezza).  Le  leggi che l'uomo man mano scopre  (e non inventa o crea) vanno a formare  la tecnica o tecnologia .  Contrariamente a religione e filosofia dove valgono ragionamento, logica e dialettica lo  strumento della sc

RIVOLUZIONE SCIENTIFICA: BACONE

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Bacone pensava ad una  enciclopedica revisione per rinnovare completamente la ricerca scientifica ponendola su una base sperimentale.  Occorre un  novum organon  (il primo  organon  è la logica di Aristotele) da un processo conoscitivo  deduttivo  ad uno i nduttivo. Prima di iniziare la ricerca scientifica bisogna ridurre la mente ad una   tabula rasa , eliminando i  pregiudizi,  che sono  divisi in quattro gruppi: 1.  tribus,  causati dai difetti e insufficienze dei sensi; 2.  specus , causati dall'educazione familiare e dalle inclinazioni personali; 3.  fori,  (i pregiudizi della piazza) sono causati dalla tirannia del linguaggio; 4.  theatri , causati da una stima esagerata della autorità. Per Bacone i principali sistemi filosofici sono tutti soggetti a pregiudizi: il teologismo per troppa presenza di esseri superiori, l'empirismo per l'esagerazione dell'esperienza, il razionalismo per l'esagerazione della ragione. Il metodo induttivo, eliminato i pregiudizi, ini