RIVOLUZIONE SCIENTIFICA: GALILEO GALILEI

Galileo fu un profeta della nuova fisica e in generale del metodo sperimentale nelle sue applicazioni pratiche. Mentre l'oggetto della religione sono le verità religiose e per la filosofia sono le verità ontologiche (l'essere o essenze delle cose), l'oggetto della scienza sono le verità naturali cioè le leggi o rapporti che legano i fenomeni tra di loro

Perciò lo studio scientifico dei fenomeni naturali rimane, anziché legato all'autorità dei maestri o dei testi (compresi quelli sacri), libero come strenuamente aveva sostenuto G. Bruno e non può contraddire né la religione né la filosofia. La natura segue le sue leggi a prescindere se gli uomini sono in grado di scoprirle per cui sono sempre rivolte all'armonia (perfezione e completezza). 

Le leggi che l'uomo man mano scopre (e non inventa o crea) vanno a formare la tecnica o tecnologiaContrariamente a religione e filosofia dove valgono ragionamento, logica e dialettica lo strumento della scienza è l'esperienza, rivelazione diretta della natura.

L'esperienza, però, da sola non può dare origine alla scienza perché, mentre questa si interessa esclusivamente delle leggi universali, quella non può offrire che casi particolari. Il problema è pertanto di sapere in che modo sia possibile alla scienza derivare leggi universali dall'esperienza di casi singoli.

Per tutto ciò Galilei propone il suo metodo definito "metodo induttivo-deduttivo o sperimentale". Diversamente da Bacone il cui metodo esclusivamente induttivo consta di tre fasi (analisi, ipotesi e verifica), il metodo galileiano consta di quattro fasi: analisi dell'esperienza, ipotesi, conferma dell'ipotesi mediante fenomeni provocati artificialmente, deduzione di nuove leggi dalla legge ormai stabilita.








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